Cassazione penale Sez. II sentenza n. 902 del 10 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:902PEN

Massima

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Il giudice, nell'applicare la misura cautelare della custodia in carcere, deve sempre motivare in modo adeguato sull'inidoneità degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a soddisfare le esigenze cautelari del caso concreto, in ossequio al principio di adeguatezza e di extrema ratio della custodia in carcere. Il requisito dell'attualità del pericolo di reiterazione del reato, ai sensi dell'art. 274, lett. c), c.p.p., non richiede la prova di effettive ed immediate opportunità di ricaduta delittuosa, essendo sufficiente un giudizio prognostico sulla persistente pericolosità sociale dell'indagato, desunto dalle modalità di commissione del fatto, dalla personalità e dalla situazione socio-ambientale in cui verrà a trovarsi in caso di cessazione dello stato detentivo. Pertanto, il giudice può ritenere sussistente il pericolo attuale di reiterazione del reato anche in assenza di imminenti occasioni di delinquere, purché tale valutazione sia adeguatamente motivata sulla base degli elementi concreti del caso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. PAZZI Alber - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 1819/2016 in data 6 luglio 2016 del Tribunale di Roma in funzione di giudice del riesame;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Alberto Pazzi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difen…

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