Il riconoscimento fotografico effettuato dalla vittima, unitamente al rinvenimento di impronte papillari dell'imputato all'interno dell'autovettura utilizzata per la rapina, costituiscono prove sufficienti per affermare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di rapina, anche in assenza di una diretta relazione tra lo stesso e il coautore del reato, atteso che le modalità di esecuzione della rapina, con l'utilizzo di un'autovettura rubata poco prima, denotano una pianificazione del reato che rende irrilevante la circostanza che l'imputato abbia confessato solo il furto dell'auto e non la partecipazione alla rapina. Inoltre, l'aggravante dell'uso di armi è configurabile anche quando l'imputato non era a conoscenza che la rapina sarebbe stata commessa con l'utilizzo di armi, essendo sufficiente che l'arma sia stata effettivamente impiegata per la realizzazione del reato, a prescindere dalla consapevolezza dell'imputato.