Cassazione penale Sez. III sentenza n. 25189 del 3 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:25189PEN

Massima

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Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della credibilità della persona offesa e dell'attendibilità delle sue dichiarazioni, anche in presenza di eventuali contraddizioni o divergenze con altri elementi di prova, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale è tenuto a motivare in modo logico e coerente le proprie conclusioni, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale apprezzamento se non in caso di manifesta illogicità o irrazionalità. Inoltre, il giudice di merito può legittimamente negare le attenuanti generiche all'imputato in considerazione dei suoi precedenti penali e del suo comportamento successivo ai fatti, senza che ciò integri un vizio di motivazione. Infine, la mancata acquisizione di atti di indagine, come una relazione di servizio dei carabinieri, non determina necessariamente una carenza motivazionale, qualora il difensore non abbia richiesto l'acquisizione o non abbia contestato il contenuto di tali atti durante il dibattimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. TARDINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) NA. MO. AD. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 27/04/2005 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SARNO GIULIO;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO FRANCESCO, che ha concluso per il rigetto.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Na. Mo. Ad. propone ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte …

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