Il rilascio di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà falsa, al fine di conseguire una sanatoria edilizia, integra il reato di falso ideologico in atto pubblico, anche qualora l'imputato abbia precedentemente presentato istanze di permesso di costruire per le medesime opere, in quanto ciò che rileva è l'identità tra l'oggetto della richiesta di condono e quello della richiesta di permesso di costruire ex novo. La pena deve essere determinata tenendo conto delle circostanze di cui all'art. 133 c.p., senza che possano rilevare mere asserzioni difensive circa la necessità di realizzare le opere per esigenze familiari, in assenza di adeguata prova. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, anche dovuta a genericità o manifesta infondatezza dei motivi, preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, ivi compresa la prescrizione del reato.