Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18542 del 18 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:18542PEN

Massima

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La distinzione tra il reato di estorsione, consumata attraverso la prospettazione di un pericolo che, apprezzato ex ante, appare quanto mai concreto sebbene creato ad arte dall'agente, e il reato di truffa aggravata dalla prospettazione di un pericolo immaginario, deve essere effettuata misurando la concreta efficacia coercitiva della minaccia, sotto il profilo oggettivo e soggettivo. Si verte nell'ipotesi estorsiva quando il male prospettato, derivato dalla volontà potestativa dell'agente, coarta la volontà della vittima; si verte invece nell'ipotesi della truffa quando la prospettazione del pericolo, irrealizzabile per sua intrinseca inconsistenza, non ha capacità coercitiva, ma si limita ad influire sul processo di formazione della volontà deviandolo attraverso l'induzione in errore. La valutazione della efficacia coercitiva, piuttosto che semplicemente manipolativa della minaccia, deve essere effettuata con apprezzamento da compiersi ex ante, ovvero in modo indipendente dalla effettiva realizzabilità del male prospettato. Pertanto, la distinzione tra estorsione e truffa aggravata dalla prospettazione di un pericolo immaginario non dipende dalla effettiva realizzabilità del male minacciato, ma dalla concreta capacità della minaccia di coartare la volontà della vittima, da valutarsi in base alle circostanze del caso concreto sotto il profilo oggettivo e soggettivo. Solo quando la minaccia risulta idonea a piegare irresistibilmente la volontà della vittima, si configura il reato di estorsione, mentre quando la prospettazione del pericolo, pur influenzando il processo volitivo, non ha capacità coercitiva, si realizza il reato di truffa aggravata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI P. - Consigliere

Dott. PAZIENZA V. - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. PERROTTI - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/5/2018 della Corte di appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Massimo Perrotti;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Pinelli Mario, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
La Corte di appello di Messina, con la sentenza impugnata, confermava nella qualific…

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