La determinazione del canone di concessione di un bene demaniale da parte dell'Autorità Portuale deve avvenire nel rispetto della normativa di settore, in particolare degli articoli 1 e 2 del D.M. 19 luglio 1989 e dell'articolo 1 della legge 4 dicembre 1993, n. 494, che disciplinano i criteri e le modalità di calcolo del canone. L'Autorità Portuale è tenuta a svolgere un'adeguata istruttoria, verificando attentamente i presupposti di fatto e di diritto posti a fondamento del provvedimento di determinazione del canone, al fine di evitare vizi quali la falsità dei presupposti e il travisamento dei fatti. Il provvedimento di determinazione del canone di concessione demaniale, in quanto incidente sulla sfera giuridica del concessionario, deve essere adeguatamente motivato e rispettare il principio di proporzionalità, in modo da non determinare un eccessivo aggravio economico per il concessionario stesso. Qualora il concessionario impugni il provvedimento di determinazione del canone, l'Autorità Portuale è tenuta a valutare con attenzione le censure sollevate e a fornire una congrua e convincente risposta, al fine di consentire al giudice amministrativo di esercitare il proprio sindacato di legittimità. In caso di transazione tra le parti, la rinuncia al ricorso da parte del concessionario determina la compensazione delle spese di giudizio, in considerazione del tempo trascorso dall'instaurazione del giudizio e della soluzione adottata.