Cassazione penale Sez. III sentenza n. 11571 del 10 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:11571PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La coltivazione non autorizzata di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti, anche quando realizzata per la destinazione del prodotto ad uso personale, integra il reato previsto dal D.P.R. n. 309 del 1990, art. 73, comma 1, essendo irrilevante la finalità di soddisfare il fabbisogno personale. Ciò in quanto la condotta di coltivazione, a prescindere dalle caratteristiche e dal quantitativo di principio attivo ricavabile, contribuisce all'accrescimento della quantità di stupefacente esistente, presentando altresì la peculiarità di dar luogo ad un processo produttivo astrattamente idoneo ad "autoalimentarsi" attraverso la riproduzione dei vegetali. Tuttavia, ai fini della punibilità, il giudice deve verificare in concreto l'offensività della condotta, ovvero l'idoneità della sostanza ricavata a produrre un effetto drogante rilevabile, tenendo conto del numero delle piante coltivate e della quantità di principio attivo presente. La scelta legislativa di attribuire rilevanza penale alla coltivazione, indipendentemente dalle caratteristiche della stessa e dal quantitativo di principio attivo, è espressione della necessità di rispettare le garanzie di riserva di legge e di tassatività, lasciando circoscritta al legislatore la responsabilità delle scelte circa i limiti, gli strumenti e le forme di controllo da adottare in materia di stupefacenti, in considerazione del pericolo rappresentato dal "problema della droga".

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - rel. Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/03/2015 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/02/2017, la relazione svolta dal Consigliere LUCA RAMACCI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CUOMO Luigi che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Catania, con sentenza del 13/3/2015 ha riformato riqualif…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.