Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 26030 del 22 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26030PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice di legittimità, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, deve attenersi ai seguenti principi: 1. Le risultanze istruttorie, anche se costituite da mere dichiarazioni testimoniali, possono fondare un giudizio di colpevolezza, purché siano logicamente e coerentemente motivate dal giudice di merito, senza incorrere in contraddizioni o illogicità. Il mero dubbio sulla ricostruzione dei fatti non è sufficiente per escludere la responsabilità penale, se il giudice ha adeguatamente argomentato la propria decisione sulla base degli elementi probatori acquisiti. 2. L'attenuante della lieve entità del fatto, prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. 309/1990, presuppone la concorrenza di specifici requisiti oggettivi e soggettivi, quali la modesta quantità della sostanza, la trascurabile offensività della condotta e la mancanza di finalità di spaccio. Tali elementi devono essere tutti presenti e valutati congiuntamente dal giudice per il riconoscimento dell'attenuante, senza che assumano rilievo altri fattori, come la residenza o l'utenza dell'imputato. 3. Ai fini della configurabilità del concorso nel reato di detenzione di stupefacenti, è sufficiente che il contributo dell'imputato, anche se di natura meramente morale o di mero favoreggiamento, sia stato accertato sulla base di elementi probatori logicamente e coerentemente motivati dal giudice di merito, senza che sia necessario un esame analitico di tutti i motivi di appello proposti dall'imputato. In conclusione, il giudice di legittimità deve limitarsi a verificare la logicità e la coerenza della motivazione adottata dal giudice di merito, senza poter sindacare le valutazioni di fatto compiute, se sorrette da adeguata argomentazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORGIGNI Antonio - Presidente

Dott. ZECCA Gaetanino - Consigliere

Dott. IACOPINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MAISANO Giulio - Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 26/01/2006 della CORTE APPELLO di BARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAISANO Giulio;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. AFELTRA Roberto del Foro di Roma che ha concluso per l'accoglime…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.