Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 44630 del 7 novembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:44630PEN

Massima

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Il diritto di impugnazione della sentenza di condanna rappresenta un essenziale corollario del diritto di difesa costituzionalmente garantito, il cui esercizio non può essere ingiustificatamente compresso o subordinato a oneri eccessivi, specie nei confronti dell'imputato assente al processo. Tuttavia, il legislatore può legittimamente prevedere, nell'ottica di una selezione in entrata delle impugnazioni, che l'imputato assente debba rinnovare la propria volontà di impugnare la sentenza di condanna attraverso il deposito di uno specifico mandato ad impugnare, contenente la dichiarazione o elezione di domicilio ai fini della notificazione del decreto di citazione a giudizio, purché tale disciplina sia accompagnata da adeguate tutele compensative, quali l'ampliamento dei termini per impugnare e la possibilità di restituzione in termini. Tali previsioni, infatti, pur incidendo sulla facoltà di impugnazione, non determinano un'ingiustificata compressione del diritto di difesa, essendo volte a garantire che l'impugnazione sia espressione di una scelta consapevole e ponderata dell'imputato, senza sacrificare irragionevolmente le esigenze di ragionevole durata del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI Francesco M. - Presidente

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. MARI Attilio - rel. Consigliere

Dott. CIRESE Marina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/04/2023 della CORTE APPELLO di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. VINCENZO PEZZELLA;
lette le conclusioni ex articolo 611 c.p.p. del PG in persona del Sostituto Proc. Gen. Dr. ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 24/4/2023 la Corte di Appello di Roma ha dichiarato inammissibile, ai sensi del Decreto Legislativo n. 150 del 2022, articolo 89 e articolo 5…

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