Il provvedimento di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo o in difformità dallo stesso è legittimo anche quando le opere risalgano a epoca antecedente all'entrata in vigore della normativa urbanistica, qualora il territorio fosse già vincolato ai sensi della legge n. 1497 del 1939 e fosse vigente un Piano Territoriale Paesistico, con la conseguente necessità di acquisire l'autorizzazione preventiva della Soprintendenza per qualsiasi attività di trasformazione. L'obbligo di demolizione permane anche quando la riconduzione a legittimità non sia tecnicamente impossibile, non trovando applicazione in tal caso la sanzione pecuniaria prevista dall'art. 34 del d.P.R. n. 380/2001. Il provvedimento di demolizione, in quanto espressione di un potere vincolato, non richiede una specifica motivazione in ordine all'esistenza di un interesse pubblico al ripristino, nemmeno quando sia trascorso un lungo periodo di tempo dall'illecito, atteso che la tutela del paesaggio e del territorio costituisce di per sé un interesse pubblico preminente.