Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28099 del 19 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:28099PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente applicata anche in assenza di elementi di prova pienamente consolidati circa il ruolo apicale dell'indagato nell'ambito dell'associazione criminale, purché sussistano comunque gravi indizi di colpevolezza in relazione ai reati contestati, i quali, per loro natura, impongano tale misura cautelare come unica idonea a soddisfare le esigenze cautelari previste dalla legge. La mancanza di adeguati elementi di conferma circa la posizione di vertice dell'indagato non comporta, di per sé, la caducazione degli effetti della misura cautelare, qualora permangano comunque sufficienti indizi in ordine alla sua partecipazione all'associazione per delinquere e agli altri reati contestati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. AN. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1749/2009 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 12/11/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA Vito;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto dott. Salzano Francesco, che chiede il rigetto dei ricorsi;

uditi gli avvocati Caltabiano Maria Caterina del Foro di Catania e Pappalardo Salvatore del Foro di Carlentini, che si ripor…

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