Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26119 del 4 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26119PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, unitamente alla concreta e attuale pericolosità sociale dei soggetti coinvolti, giustifica l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in presenza di un ruolo gregario o di un asserito scioglimento dell'associazione, circostanze che non sono di per sé sufficienti ad escludere il pericolo di reiterazione del reato e la conseguente esigenza cautelare. L'interpretazione delle conversazioni intercettate, anche se apparentemente ambigue, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale può ritenere dimostrata l'esistenza dell'associazione sulla base di un complessivo apprezzamento degli elementi probatori, senza che ciò possa essere censurato in sede di legittimità, ove tale valutazione non risulti manifestamente illogica o arbitraria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. AGRO' Antonio S. - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Mo.Le. ;

Mo.Co. ;

Sa. Ma. ;

Di. Si.Ch. ;

Sa.Gi. ;

p.m.;

nei confronti di:

Di. Si.Pa. ;

Sp.Na. ;

contro l'ordinanza 17 febbraio 2011 del Tribunale di Campobasso;

Udita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis))';

Udito il P.G. Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per l'accogl…

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