Il possesso di materiale pedopornografico, anche se successivamente cancellato, integra il reato di cui all'art. 600-quater c.p., in quanto la prova del dolo può desumersi dal solo fatto che i file siano stati collocati in supporti informatici diversi, evidenziando una selezione consapevole, senza che abbia rilevanza il fatto che non siano stati effettivamente visionati. La condotta è penalmente rilevante per il periodo antecedente alla eliminazione dei file, in quanto la cancellazione determina solo la cessazione della permanenza del reato, ma non l'elisione "ex tunc" della rilevanza penale. Pertanto, l'accertato possesso di file pedopornografici, anche se successivamente cancellati, integra il delitto di cui all'art. 600-quater c.p., essendo sufficiente la prova della consapevole detenzione, a prescindere dall'effettiva visione del materiale. La pena pecuniaria e detentiva vanno determinate nel rispetto dei minimi edittali e con la riduzione prevista per il rito abbreviato, non potendo essere ridotte ulteriormente in misura superiore a quanto stabilito dalla legge.