Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 52005 del 16 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:52005PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti può essere desunta anche dalla commissione di singoli episodi criminosi, purché tali condotte, per le loro connotazioni, siano in grado di attestare un ruolo specifico della persona, funzionale all'associazione e alle sue dinamiche operative e di crescita criminale, e risultino compiute con l'immanente coscienza e volontà dell'autore di fare parte dell'organizzazione. Non è necessario un atto formale di investitura, essendo sufficiente che il contributo dell'agente risulti funzionale per l'esistenza dell'associazione in un dato momento storico. Ai fini della configurabilità del delitto associativo, è sufficiente l'esistenza tra i singoli partecipi di una durevole comunanza di scopo, costituita dall'interesse ad immettere sostanza stupefacente sul mercato del consumo, a prescindere dalla diversità degli scopi personali e degli utili che i singoli partecipi, fornitori ed acquirenti, si propongono di ottenere. La struttura dell'associazione non deve necessariamente essere complessa e gerarchicamente ordinata, essendo sufficiente una qualunque organizzazione, anche rudimentale, di attività personali e di mezzi economici, benché semplici ed elementari, per il perseguimento del fine comune. Tuttavia, ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il giudice deve accertare non solo la concretezza, ma anche l'attualità del pericolo di recidiva, tenendo conto della distanza temporale delle condotte illecite contestate e dell'eventuale cessazione dell'operatività dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 08/03/2018 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CALVANESE Ersilia;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa PICARDI Antonietta, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che hanno concluso insiste…

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