Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9892 del 5 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:9892PEN

Massima

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La falsificazione di un assegno bancario, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, integra il reato di falso in scrittura privata, punibile ai sensi degli articoli 485, 491, 476 e 482 del codice penale, anche a seguito della depenalizzazione dell'articolo 485 c.p. operata dal Decreto Legislativo n. 7 del 2016. Infatti, la nuova formulazione dell'articolo 491 c.p. mantiene rilevanza penale per la condotta di falsificazione della firma di traenza di un assegno bancario, purché sorretta dal dolo specifico di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di causare ad altri un danno. La giurisprudenza di legittimità ha uniformemente riconosciuto tale principio, affermando che la depenalizzazione ha riguardato solo alcune fattispecie di falso in scrittura privata, mentre la falsificazione di un titolo di credito come l'assegno bancario conserva ancora rilievo penale, in quanto condotta che incide direttamente sull'affidabilità e sulla circolazione di detto strumento di pagamento. Pertanto, il reato di falso in assegno bancario, commesso al fine di procurarsi un ingiusto profitto, rimane punibile ai sensi delle richiamate disposizioni del codice penale, a prescindere dalla depenalizzazione dell'articolo 485 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1877/2014 CORTE APPELLO di ANCONA, del 18/01/2016;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/12/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. IMPERIALI LUCIANO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI LEO Giovanni, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza del Tribunale di Ascoli Piceno in data 8/10/2013 (OMISSIS) veniva riconosci…

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