Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34270 del 16 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34270PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, può legittimamente fondare il proprio giudizio sugli esiti delle intercettazioni telefoniche e ambientali, sulla chiamata in correità di un collaboratore di giustizia e sulla pregressa partecipazione dell'indagato ad un traffico internazionale di sostanze stupefacenti, senza che ciò integri un vizio di motivazione censurabile in sede di legittimità, atteso che la valutazione del compendio probatorio è prerogativa esclusiva del giudice di merito, purché immune da vizi logici. Inoltre, la sussistenza delle esigenze cautelari, in caso di contestazione del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, può essere desunta dalla presunzione di cui all'articolo 275, comma 3, del codice di procedura penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. EG. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 465/2010 TRIB. LIBERTA' di TRIESTE, del 12/10/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. NICOLA MILO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto la inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Il Tribunale di Trieste, con ordinanza 12/10/2010, decidendo in sede di riesame ex articolo 309/90 c.p.p., conf…

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