Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29359 del 4 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:29359PEN

Massima

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La legittima difesa, quale causa di giustificazione del reato, presuppone l'esistenza di un'aggressione ingiusta e di una reazione necessitata, proporzionata e priva di alternative per la tutela del diritto minacciato. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale scriminante, deve accertare non solo la sussistenza di un pericolo attuale per l'incolumità fisica dell'agente, ma anche che la reazione di quest'ultimo sia stata l'unica possibile e adeguata per respingere l'offesa, avuto riguardo all'entità delle lesioni cagionate all'aggredito rispetto a quelle subite dall'agente. L'accertamento di tali presupposti essenziali della legittima difesa rientra nella competenza esclusiva del giudice di merito, la cui valutazione non può essere sindacata in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o totale mancanza di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesca - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Tere - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matil - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/11/2017 della CORTE APPELLO di GENOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa MATILDE BRANCACCIO;
udito il Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa PICARDI ANTONIETTA, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, emesso il 16.11.2017, la Corte d'Appel…

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