Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 53583 del 23 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:53583PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza della circostanza attenuante del fatto di lieve entità prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 in materia di sostanze stupefacenti, è tenuto a considerare complessivamente tutti gli elementi normativamente indicati, sia quelli concernenti l'azione (mezzi, modalità e circostanze della stessa), sia quelli relativi all'oggetto materiale del reato (quantità e qualità delle sostanze stupefacenti), senza poter escludere automaticamente tale attenuante sulla base del solo dato quantitativo o della reiterazione delle condotte di cessione, dovendo invece effettuare una valutazione globale e motivata di tutti i parametri previsti dalla legge. Pertanto, il giudice non può negare la sussistenza della circostanza attenuante del fatto di lieve entità unicamente in ragione della quantità di stupefacente detenuta o della dedizione dell'imputato ad un'abituale e organizzata attività di spaccio, senza considerare tutti gli altri elementi rilevanti ai fini della valutazione complessiva della lievità del fatto, come la qualità e il principio attivo della sostanza, la complessità e l'ampiezza dell'organizzazione, il numero e la qualità dei soggetti coinvolti, nonché ogni altro profilo della vicenda idoneo ad incidere sull'entità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 13892/2013 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 03/12/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/11/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPOZZI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ANIELLO Roberto che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 3.12.2013 la Corte di appello di Napoli, a seguito di gravame interp…

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