Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 23781 del 21 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23781PEN

Massima

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La configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 7 della legge n. 152 del 1991 non richiede la dimostrazione della finalità di agevolare l'attività di un'associazione mafiosa, essendo sufficiente l'accertamento che il reato sia stato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis c.p., ovvero con modalità tipiche del metodo mafioso, idonee a esercitare una particolare coartazione psicologica sulla vittima, anche in assenza della prova dell'esistenza di un'associazione mafiosa concretamente individuata. Inoltre, il concorso nel reato di estorsione tentata è configurabile anche per il soggetto che, pur non avendo compiuto direttamente atti di minaccia o di richiesta di denaro, abbia comunque consapevolmente e volontariamente contribuito alla realizzazione della condotta criminosa, ad esempio accompagnando il coindagato nei luoghi in cui sono state effettuate le richieste estorsive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GU. EM. , N. IL (OMESSO);

2) PO. WA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 185/2010 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 21/01/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Enrico Delehaye, inammissibile per Gu. ; rigetto per Po. ;

udito il difensore avv. Pogliano.

FATTO E DIRITTO

Propongono ri…

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