Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 1231 del 2024

ECLI:IT:TARVEN:2024:1231SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi adottato dall'amministrazione comunale è illegittimo per difetto di motivazione qualora l'area interessata dalle opere abusive non risulti più ricompresa nell'elencazione delle strade comunali, in quanto l'amministrazione non ha adeguatamente spiegato le ragioni per le quali ha ritenuto che il proprietario abbia comunque occupato il tracciato della vecchia strada comunale. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto ad annullare il provvedimento, ferma restando la possibilità per l'amministrazione di rinnovare il proprio potere di intervento nel rispetto dei principi di logicità e congruità della motivazione, nonché delle risultanze fattuali acquisite nel giudizio. La motivazione del provvedimento amministrativo di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi deve essere adeguata e coerente con le circostanze di fatto accertate, in modo da consentire al destinatario di comprendere le ragioni giuridiche poste a fondamento dell'azione amministrativa. In particolare, qualora l'area interessata dalle opere abusive non risulti più ricompresa nell'elencazione delle strade comunali, l'amministrazione deve fornire una specifica e puntuale motivazione che giustifichi come e perché il proprietario abbia comunque occupato il tracciato della vecchia strada comunale, in assenza della quale il provvedimento risulta affetto da vizio di illogicità e contraddittorietà. Il giudice amministrativo, in presenza di un vizio di motivazione del provvedimento di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi, è tenuto ad annullare l'atto impugnato, ferma restando la possibilità per l'amministrazione di rinnovare il proprio potere di intervento nel rispetto dei principi di logicità e congruità della motivazione, nonché delle risultanze fattuali acquisite nel giudizio. In tali casi, il giudice non può sostituirsi all'amministrazione nell'esercizio del potere discrezionale, ma deve limitarsi ad annullare il provvedimento illegittimo, rimettendo all'ente l'adozione di un nuovo atto conforme ai principi enunciati nella sentenza.

Sentenza completa

Pubblicato il 29/05/2024

N. 01231/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00207/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 207 del 2018, proposto da
Giuliano Adda, rappresentato e difeso dall'avvocato Rudy Cortese, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Marostica, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Giovanni Ferasin, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

nei confronti

Consorzio di Bonifica del Brenta, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

dell'ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi adottata dal Comune di Marostica e notificata al sig. Add…

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