L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in totale difformità o in assenza di concessione è un atto dovuto per l'amministrazione comunale, che non richiede una specifica valutazione dell'interesse pubblico né una comparazione con gli interessi privati coinvolti. La disciplina normativa, in particolare l'art. 15 della legge n. 10 del 1977 e il Testo Unico dell'edilizia, impone la demolizione delle opere abusive, a prescindere dalla sussistenza di un concreto e attuale interesse pubblico alla demolizione stessa. L'unica eccezione è prevista nel caso in cui l'opera abusiva non possa essere utilizzata per fini pubblici, nel qual caso essa è gratuitamente acquisita al patrimonio indisponibile del comune. Pertanto, l'ordine di demolizione è un provvedimento vincolato, che non necessita di una preventiva acquisizione del parere della commissione edilizia o di altre autorità, essendo sufficiente la mera constatazione della realizzazione dell'opera in assenza o in totale difformità dalla concessione edilizia. L'eventuale presentazione di una domanda di sanatoria è rimessa alla totale autonomia del privato, senza che ciò possa incidere sulla doverosità del provvedimento demolitorio, il quale può essere evitato solo qualora l'opera non contrasti con rilevanti interessi pubblici e possa essere utilizzata per finalità collettive.