Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22976 del 13 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:22976PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) si configura quando le condotte moleste, quali pedinamenti, minacce, aggressioni verbali e fisiche, sono idonee a cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia o l'alterazione delle proprie abitudini di vita, creando un clima intimidatorio ed ostile che compromette la sua serenità e libertà psichica. La valutazione dell'attendibilità della persona offesa è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, non censurabile in sede di legittimità salvo manifeste contraddizioni o ipotesi non fondate sull'"id quod plerumque accidit". Il giudice di appello che riformi totalmente la decisione di primo grado ha l'obbligo di delineare le linee portanti del proprio ragionamento probatorio e di confutare specificamente i più rilevanti argomenti della motivazione della prima sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia R. A. - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. PILLA Egle - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/04/2021 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PILLA EGLE;
Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore generale LETTIERI NICOLA che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 16 aprile 2021 la Corte di appello di Torino ha riformato la pronuncia del 30 maggio 2018 del Tribunale di Novara in com…

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