Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8742 del 4 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:8742PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso si configura quando un gruppo di persone si organizza in modo stabile e duraturo per commettere una serie indeterminata di delitti, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, al fine di realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, anche attraverso il condizionamento dell'attività economica. Ciò si verifica anche quando il gruppo criminale, pur non essendo formalmente inserito nella struttura di un'associazione mafiosa già esistente, si avvale di metodologie operative tipiche della criminalità organizzata, come l'utilizzo di mezzi di intimidazione e di assoggettamento della volontà altrui, al fine di infiltrarsi e condizionare il tessuto economico-imprenditoriale del territorio. Pertanto, la mancanza di un formale vincolo associativo non esclude la configurabilità del reato di associazione mafiosa, qualora emerga un programma criminoso unitario e duraturo, diretto alla realizzazione di una pluralità indeterminata di delitti, attraverso l'impiego di strumenti tipici della criminalità organizzata, come l'esercizio di un potere di intimidazione e di assoggettamento della volontà altrui, anche in relazione all'acquisizione e gestione di attività economiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI CATANZARO nei confronti di:

1) MA. VI. N. IL (OMESSO) C/;

avverso l'ordinanza n. 764/2010 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 08/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. FODARONI Maria Giuseppina, che chiede l'annullamento con rinvio nel capo a), nell'aggravante Legge n. 203 del 1991, ex …

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