Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34790 del 11 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34790PEN

Massima

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Il custode di un bene sottoposto a sequestro penale, che ne dispone la sottrazione, risponde del reato di sottrazione di cose sottoposte a sequestro anche qualora risulti essere il proprietario del bene stesso, in quanto il dovere di custodia e di restituzione del bene sequestrato permane in capo al custode a prescindere dalla titolarità del diritto di proprietà. La qualità di proprietario del bene, infatti, non esclude la configurabilità del reato di cui all'art. 334, comma 2, c.p., in quanto il custode ha l'obbligo giuridico di conservare e restituire il bene sottoposto a sequestro, indipendentemente dalla sua titolarità. Pertanto, il custode che sottrae il bene sequestrato, di cui è anche proprietario, integra comunque la fattispecie di reato di sottrazione di cose sottoposte a sequestro, in quanto la custodia e la restituzione del bene costituiscono un dovere giuridico che permane anche in capo al proprietario. La modifica della contestazione da parte del giudice di appello, da reato di cui all'art. 334, comma 1, c.p. a quello di cui al comma 2 dello stesso articolo, non determina una violazione del diritto di difesa, in quanto il custode-proprietario era comunque a conoscenza della sua qualità di proprietario del bene e poteva pertanto predisporre adeguatamente la propria difesa anche in relazione alla diversa qualificazione giuridica del fatto. Inoltre, il giudice di appello può legittimamente riqualificare il fatto in una fattispecie di reato diversa, purché meno grave di quella originariamente contestata, senza che ciò integri una violazione del divieto di reformatio in peius.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluig - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso la sentenza 1837/2012 del 7/11/2013 della CORTE DI APPELLO DI LECCE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere PIERLUIGI DI STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRANCESCO SALZANO che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza limitatamente al trattamento sanzionatorio ed il rigetto nel resto.

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte …

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