Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36212 del 21 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:36212PEN

Massima

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Il contributo causale dell'indagato all'associazione mafiosa deve essere, per la sua dimensione qualitativa e per la sua reiterazione quantitativa, indice inequivoco del volontario perseguimento degli scopi dell'associazione. La mera frequentazione di soggetti affiliati al clan mafioso e l'abituale contiguità a tale contesto criminale, pur costituendo elementi sintomatici di una vicinanza all'organizzazione, non sono di per sé sufficienti a integrare il requisito della partecipazione, essendo necessario che il contributo dell'indagato si connoti per una effettiva e consapevole adesione agli obiettivi del sodalizio, desumibile da condotte e comportamenti che rivelino un ruolo attivo e un coinvolgimento concreto nelle attività illecite. Pertanto, il giudizio di appartenenza all'associazione mafiosa non può fondarsi esclusivamente su dichiarazioni di collaboratori di giustizia, ma deve essere corroborato da ulteriori riscontri esterni individualizzanti, idonei a dimostrare il carattere volontario e consapevole del contributo fornito dall'indagato al perseguimento degli scopi del sodalizio criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/02/2017 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Scalia Laura;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Birritteri Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
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