Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8922 del 23 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:8922PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personali nei confronti di soggetti condannati per il reato di associazione di tipo mafioso può essere fondato sulla pregressa militanza nel sodalizio criminale, sulla mancanza di prove della cessazione del vincolo associativo, sulla tendenza a mantenere intatta la capacità organizzativa e sull'assenza di comportamenti sintomatici del recesso dal gruppo e dell'abbandono delle logiche criminali, anche in costanza di detenzione. Pur attenuandosi la presunzione di pericolosità con il trascorrere del tempo, il giudice è tenuto a una puntuale motivazione sull'attualità della pericolosità, che tenga conto della situazione concreta, senza che sia sufficiente il mero riferimento all'accertata appartenenza pregressa all'associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. DE SANTIS Anna Mari - rel. Consigliere

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. ad (OMISSIS);
avverso il decreto reso il 16/2/2016, depositato il 17/2/2016, dalla Corte d'Appello di Napoli, Sezione Misure di Prevenzione;
Visti gli atti, il decreto impugnato e il ricorso;
Udita nell'udienza camerale del 31/1/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dr. Anna Maria De Santis;
Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Cardia Delia, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.C…

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