Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25928 del 7 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25928PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel procedimento di prevenzione, può valutare autonomamente la pericolosità sociale del proposto sulla base di elementi probatori e indiziari emersi anche da procedimenti penali in corso, purché dia adeguata motivazione in ordine alla attualità della pericolosità, senza essere vincolato dalle decisioni adottate in altri procedimenti dal magistrato di sorveglianza o dal giudice per le indagini preliminari. Ciò in quanto il procedimento di prevenzione è caratterizzato da una valutazione autonoma e distinta rispetto a quella compiuta in sede penale, finalizzata a verificare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali. Il giudizio di pericolosità sociale può essere fondato su condotte delittuose commesse in un significativo arco temporale, che abbiano effettivamente generato profitti in capo al proposto e che costituiscano, o abbiano costituito in una determinata epoca, l'unica o quantomeno una rilevante fonte di reddito per il medesimo, purché tali condotte siano riconducibili alle "categorie di delitto" indicate dalla giurisprudenza di legittimità come idonee a integrare la fattispecie di pericolosità generica di cui all'art. 1, comma 1, lett. b), del d.lgs. n. 159 del 2011, secondo l'interpretazione "tassativizzante" elaborata dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 24 del 2019. Tale interpretazione, infatti, è stata ritenuta dalla Corte costituzionale conforme ai canoni di precisione, determinatezza e prevedibilità richiesti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, come affermato dalla Corte di Strasburgo nella sentenza De Tommaso c. Italia. Pertanto, il giudizio di pericolosità sociale fondato su condotte anteriori alla sentenza della Corte costituzionale n. 24 del 2019 non è viziato da illegittimità costituzionale, purché tali condotte siano state valutate in conformità ai criteri interpretativi "tassativizzanti" della fattispecie di pericolosità generica, già affermati dalla giurisprudenza di legittimità prima di tale pronuncia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 3 luglio 2020 della Corte di appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il decreto impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere TRIPICCIONE Debora;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale GIORDANO Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con il decreto in epigrafe indicato la Corte di appello di Reggio Calabria, Sezione misure di preve…

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