Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29273 del 21 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:29273PEN

Massima

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Il giudice, nel disporre una misura cautelare personale, è tenuto a motivare adeguatamente non solo l'esistenza delle esigenze cautelari, ma anche la scelta della specifica misura applicata, illustrando le ragioni per le quali essa è ritenuta proporzionata e adeguata rispetto al caso concreto, anche in relazione alla possibilità di applicare misure meno gravose. La motivazione deve essere congrua, logica e individualizzante, senza lacune o incongruenze, al fine di consentire il controllo di legittimità in sede di impugnazione. La valutazione della pericolosità sociale del soggetto sottoposto a indagine, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve fondarsi su elementi concreti e attuali, desunti dalla condotta e dal comportamento del medesimo, senza potersi basare su meri sospetti o presunzioni. Tuttavia, il giudice può legittimamente desumere il pericolo di recidiva dalla commissione di reati della stessa natura, specie se commessi in passato, e dalla condizione di irregolarità del soggetto nel territorio nazionale. Nell'ambito del procedimento cautelare, il giudice di merito gode di un ampio margine di discrezionalità nella valutazione degli elementi di fatto, che non può essere sindacato in sede di legittimità se non in presenza di vizi logici o di motivazione manifestamente illogica o contraddittoria. Diversamente, le censure che si risolvono in una mera diversa valutazione delle circostanze già considerate dal giudice di merito non sono ammissibili in Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI R. G. - Presidente

Dott. CALVANESE Ersili - Consigliere

Dott. APRILE E - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccar - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso presentato da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/10/2019 del Tribunale di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ANGELILLIS Ciro, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 31 luglio 2018 - in accoglimento di un appello ex articolo 310 c.p.p. pr…

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