Il comportamento minaccioso e aggressivo di un soggetto, anche se scaturito da problemi di circolazione stradale, può integrare i reati di minaccia grave, danneggiamento aggravato, violenza privata e lesioni colpose, qualora sia provato dalle dichiarazioni della persona offesa e da testimonianze dirette, e abbia cagionato danni all'autovettura della vittima e disturbi psicologici alla sua compagna. Il giudice di merito, nel valutare la gravità della condotta e l'assenza di circostanze attenuanti, può legittimamente determinare una pena congrua, senza che ciò integri un vizio di legittimità censurabile in cassazione, essendo tale valutazione rimessa alla sua discrezionalità. Il controllo del giudice sulla regolare proposizione della querela, ai fini della procedibilità dell'azione penale, è sempre consentito, anche mediante l'acquisizione della relativa documentazione dal fascicolo del pubblico ministero.