Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5204 del 2 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:5204PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio risponde del reato di peculato non solo per i beni che rientrano nella sua competenza funzionale specifica, ma anche per quelli di cui abbia acquisito la disponibilità in ragione del suo ufficio o servizio, anche se al di fuori della sua competenza, purché tale disponibilità sia conseguita mediante un esercizio arbitrario delle sue funzioni. Pertanto, il possesso qualificato dalla ragione di ufficio o di servizio sussiste non solo quando la cosa o il denaro rientrano nella competenza funzionale del soggetto, ma anche quando la disponibilità sia stata conseguita in virtù di un rapporto che consenta al pubblico ufficiale o all'incaricato di pubblico servizio di inserirsi di fatto nel maneggio o nella disponibilità della cosa o del denaro altrui, rinvenendo nella pubblica funzione o nel servizio la sola occasione per tale comportamento. In tali casi, il nesso funzionale tra l'attività istituzionalmente svolta dal soggetto e l'impossessamento dei beni è integrato, configurando il reato di peculato, anche quando l'attività svolta dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di pubblico servizio esuli dalla sua competenza specifica, purché sia conseguenza di un esercizio arbitrario delle sue funzioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/11/2016 della CORTE APPELLO di GENOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPOZZI ANGELO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PRATOLA GIANLUIGI che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Udito il difensore avv. (OMISSIS) del foro di CHIETI, difensore di fiducia del ricorrente, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

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