Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18669 del 12 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:18669PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura anche in presenza di reiterati invii di messaggi telefonici, sms o telefonate alla persona offesa, contenenti minacce, insulti e molestie, che determinino nella vittima uno stato di ansia e paura tale da compromettere la serenità della sua vita quotidiana, a prescindere dall'accertamento di uno specifico stato patologico. La prova dell'evento del delitto, in riferimento alla causazione nella persona offesa di un grave e perdurante stato di ansia o di paura, può essere desunta dalle dichiarazioni della stessa vittima, dai suoi comportamenti conseguenti alla condotta posta in essere dall'agente e dalla valutazione complessiva della condotta, considerandone l'astratta idoneità a cagionare l'evento e il suo profilo concreto in riferimento alle effettive condizioni di luogo e di tempo in cui è stata consumata. Il giudice di merito, nel valutare la credibilità e l'attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, può legittimamente fondarsi anche su riscontri esterni, quali la documentazione relativa ai messaggi e alle telefonate inviate dall'imputato, senza che ciò integri un travisamento del fatto o una violazione di legge censurabile in sede di legittimità, ove la motivazione risulti logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/07/2020 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GUARDIANO ALFREDO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ODELLO LUCIA.
FATTO E DIRITTO
1. Con la sentenza di cui in epigrafe la corte di appello di Torino confermava la sentenza con cui il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Verbania, decidendo in sede …

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