Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33846 del 17 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:33846PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza illecita, anche se non direttamente riconducibile all'imputato, può essere desunto da elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, quali la disponibilità dell'immobile in cui sono stati rinvenuti i beni ricettati, l'identificazione dell'imputato come frequentatore abituale di tale luogo e l'assenza di giustificazioni plausibili circa la legittima provenienza dei beni. In tali casi, il giudice di merito può legittimamente ritenere integrato il reato di ricettazione, senza che ciò costituisca un apprezzamento di fatto precluso al giudice di legittimità, il quale deve limitarsi a verificare la logicità e la coerenza della motivazione adottata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - rel. Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

Ru. Mi. , n. a (OMESSO) il (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta - Sezione per i minorenni, in data 19 giugno 2009, di conferma della sentenza del Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, in data 2 dicembre 2008;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal consigliere Dott. Franco Fiandanese;

Udito il pubbl…

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