Il sequestro preventivo può essere disposto anche nei confronti di beni appartenenti a soggetti estranei al reato, purché vi sia un nesso di pertinenzialità o strumentalità tra i beni e il reato contestato. Tale nesso può essere ravvisato nella concreta destinazione dei beni alla commissione del reato, come nel caso in cui i locali di una pescheria e di un ristorante siano utilizzati per riunioni operative di un'associazione di tipo mafioso. Tuttavia, il terzo estraneo al reato, titolare dei beni sottoposti a sequestro, deve conferire una procura speciale al proprio difensore per proporre ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di sequestro, in quanto la sua posizione si distingue, sotto il profilo difensivo, da quella dell'indagato o imputato. In mancanza di tale procura speciale, il ricorso proposto dal difensore del terzo è inammissibile.