Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare i ricorsi proposti avverso gli atti di un Comune relativi all'espropriazione di un complesso immobiliare privato, afferma il seguente principio di diritto: Il Comune può procedere alla reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio e alla dichiarazione di pubblica utilità, anche senza la previa approvazione di una variante urbanistica, qualora l'immobile sia già destinato ad uso pubblico dal vigente strumento urbanistico e l'Amministrazione abbia adeguatamente motivato l'interesse pubblico all'acquisizione del bene, individuando le specifiche finalità sociali, sanitarie, assistenziali e di servizio pubblico da realizzare, senza che sia necessaria una preventiva approvazione di un progetto definitivo. Il ricorso al procedimento semplificato di cui all'art. 13, comma 8, del D.P.R. n. 327/2001 è legittimo quando gli interventi necessari sull'immobile non comportano una "trasformazione fisica" dello stesso, ma soltanto adeguamenti funzionali agli scopi di pubblica utilità, senza che ciò implichi l'obbligo di redigere un progetto di fattibilità tecnica ed economica ai sensi della normativa sui lavori pubblici.