Il provvedimento amministrativo che dispone la sospensione temporanea delle attività didattiche in presenza, adottato nell'ambito di misure di contenimento dell'emergenza epidemiologica, può essere oggetto di impugnazione giurisdizionale da parte degli interessati. Tuttavia, il ricorso proposto per l'annullamento di tale provvedimento è dichiarato improcedibile qualora, al momento della decisione, sia venuta meno l'attualità dell'interesse alla sua definizione di merito, in ragione della scadenza del termine di efficacia del provvedimento impugnato e della sopravvenienza di ulteriori atti compiutamente regolativi della fattispecie. In tali ipotesi, il giudice amministrativo, nel rispetto del principio dispositivo, non può sostituirsi alle parti nel valutare la persistenza di un interesse concreto ed attuale alla definizione del giudizio, essendo onerato l'interessato di rappresentare espressamente tale interesse. Inoltre, in considerazione della peculiarità della fattispecie e della mutevolezza del quadro normativo, possono sussistere eccezionali ragioni per disporre la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, fermo restando l'obbligo di rifusione del contributo unificato a carico della parte pubblica la cui attività procedimentale abbia dato causa alla lite.