Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4203 del 4 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:4203PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 12-sexies della legge n. 356/1992 può essere disposto dal giudice anche in assenza di una sentenza di condanna definitiva, qualora siano acquisiti elementi sufficienti a ritenere che i beni sequestrati costituiscano il frutto o il reimpiego di attività illecite, ovvero che il loro valore risulti sproporzionato rispetto al reddito dichiarato o all'attività economica svolta dal soggetto. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente la propria decisione, indicando gli elementi di fatto posti a fondamento del provvedimento, senza che sia necessaria una prova certa e incontrovertibile della provenienza illecita dei beni. Inoltre, la rinuncia al ricorso da parte del soggetto sottoposto al sequestro comporta l'inammissibilità dell'impugnazione, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in considerazione dei profili di colpa emergenti dal ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LU. LU. , nata il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 05/05/2010 del Tribunale di Roma;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Tindari Baglione che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

1. Con ordinanza del 5/05/2010, il Tribunale di Roma confermava i…

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