Il danneggiamento di un bene mobile altrui, come un'autovettura, integra la circostanza aggravante della libera accessibilità del luogo in cui il bene si trova, ai sensi dell'art. 635, comma 2, n. 3 c.p. in relazione all'art. 625, n. 7 c.p., indipendentemente dalla natura, pubblica o privata, del luogo e dalla presenza di sorveglianza, anche diretta, sul bene, purché l'accesso al luogo non sia impedito in modo continuativo. Inoltre, il danneggiamento può recare pregiudizio anche al co-detentore del bene, legittimando la sua costituzione di parte civile per il risarcimento del danno, a prescindere dalla titolarità formale della proprietà. La riqualificazione del fatto da incendio a danneggiamento, operata in sede di appello su richiesta dell'imputato, comporta la possibilità di applicare anche le circostanze aggravanti previste per la nuova fattispecie, senza che ciò integri una violazione del diritto di difesa, essendo comunque possibile contestare la diversa qualificazione giuridica mediante ricorso per cassazione.