Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34288 del 3 agosto 2023

ECLI:IT:CASS:2023:34288PEN

Massima

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Il reato di usura si configura quando il soggetto attivo, approfittando dello stato di bisogno della vittima, le fa prestare denaro a tassi di interesse manifestamente sproporzionati rispetto alla media di mercato, in violazione del limite legale. La sussistenza del reato può essere provata anche sulla base delle sole dichiarazioni della persona offesa, purché siano valutate dal giudice come credibili e attendibili, anche in assenza di riscontri esterni di natura documentale o testimoniale. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che il denaro prestato sia destinato a soddisfare esigenze personali della vittima, essendo sufficiente che questa si trovi in una situazione di difficoltà economica o finanziaria tale da compromettere la sua libertà contrattuale. La circostanza aggravante di cui all'art. 644, comma 5, n. 3 c.p. (stato di bisogno della vittima) ricorre quando la vittima si trovi in uno stato di necessità tendenzialmente irreversibile, che compromette fortemente la sua libertà contrattuale, inducendola a ricorrere al credito a condizioni sfavorevoli. La circostanza aggravante di cui all'art. 644, comma 5, n. 4 c.p. (esercizio di attività imprenditoriale da parte della vittima) sussiste per il solo fatto che la persona offesa eserciti una delle attività protette, a prescindere dalla destinazione del finanziamento ottenuto a condizioni usurarie. Il concorso di persone nel reato di usura può essere affermato sulla base di elementi indiziari, quali la vicinanza familiare e la compartecipazione nell'attività dell'impresa, che consentano di ritenere che le decisioni sulla gestione dell'attività non fossero prese in assoluta autonomia dal soggetto direttamente coinvolto nella condotta usuraria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. GALLUCCI Enrico - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppi - rel. Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 17 marzo 2022 dalla Corte di appello di Bari;
Visti gli atti, la sentenza impugnata e i ricorsi;
udita all'udienza del 18 aprile 2023 la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo di annullare senza rinvio la sentenza impugnata limitatamente al reato di cui al capo B) con revoca delle statuiz…

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