Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21147 del 20 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21147PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la legittimità di un provvedimento cautelare restrittivo della libertà personale, non può procedere a una rilettura e rivalutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata, atteso che tale valutazione è riservata in via esclusiva al giudice del merito. Il sindacato di legittimità è limitato al controllo della correttezza del percorso argomentativo seguito dal giudice del riesame, il quale deve risultare completo, logicamente coerente e privo di aporie, con adeguata confutazione delle deduzioni difensive. Inoltre, il giudice di legittimità non può sindacare la valutazione delle esigenze cautelari effettuata dal giudice del merito, purché essa risulti congruamente motivata in relazione ai parametri normativi di cui agli artt. 274 e 275 c.p.p. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di conferma della misura cautelare è inammissibile laddove si risolva in una mera richiesta di riesame del merito della decisione, senza denunciare specifici vizi della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IO. AN. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 06/11/2008 TRIB. LIBERTA' di BARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARCANO DOMENICO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. SELVAGGI Eugenio per il rigetto;

udito il difensore Avv.to ((omissis)).

RITENUTO IN FATTO

1. Io. An. impugna la ordinanza in epigrafe indicata con quale il giudice del riesame ha confermato il provvedimento ca…

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