Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 24727 del 1 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24727PEN

Massima

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Il giudice di legittimità è tenuto a verificare che la motivazione della sentenza impugnata sia effettiva e non meramente apparente, ovvero realmente idonea a rappresentare le ragioni poste a fondamento della decisione adottata, confrontandosi in modo critico con le deduzioni difensive e valorizzando gli elementi probatori acquisiti, senza limitarsi alla mera enunciazione di principi generali o precedenti giurisprudenziali. La motivazione è carente quando il ragionamento espresso dal giudice a sostegno della decisione risulti fittizio, privo di efficacia dimostrativa o avulso dalle risultanze processuali. In particolare, il giudice di merito deve fornire una compiuta risposta alle specifiche censure difensive, anche in relazione alla sussistenza delle aggravanti contestate e alla richiesta di prevalenza delle circostanze attenuanti generiche, senza omettere di valutare il contributo concorsuale dell'imputato e il significato probatorio delle investigazioni difensive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - rel. Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/07/2017 della CORTE APPELLO di SALERNO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MARIAROSARIA BRUNO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. FIMIANI, che conclude per l'annullamento con rinvio;
E' presente l'avv. (OMISSIS) sostituto processuale con nomina depositata in aula dell'avv. (OMISSIS) il quale si riporta ai motivi.

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