Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 22845 del 28 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:22845PEN

Massima

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Il possesso di modica quantità di sostanza stupefacente, pur in assenza di elementi idonei a configurare lo spaccio, non esclude automaticamente la destinazione della sostanza all'uso personale, dovendo il giudice valutare in concreto tutti gli elementi di fatto, quali la quantità, le modalità di detenzione e la condizione personale dell'imputato, al fine di accertare se la condotta rientri nell'ipotesi di cui all'articolo 73, comma 1, o in quella di cui al comma 5 del medesimo articolo del D.P.R. n. 309 del 1990. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la destinazione d'uso della sostanza stupefacente, è tenuto a considerare attentamente tutti gli elementi di fatto, senza limitarsi a un mero riscontro quantitativo, al fine di verificare se sussistano o meno gli estremi della detenzione per uso personale, con conseguente applicazione della relativa disciplina sanzionatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro A. - Presidente

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. IANNELLO Emilio - Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 6387/2009 CORTE APPELLO di ROMA, del 25/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/05/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. EUGENIA SERRAO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 25/10/2012 la Corte di Appello di Roma ha riformato, previa concession…

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