Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34873 del 14 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34873PEN

Massima

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Il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulla recidiva reiterata, previsto dall'art. 69, comma 4, c.p., si applica a tutte le circostanze attenuanti, senza distinzione tra attenuanti generiche e speciali, in presenza della recidiva di cui all'art. 99, comma 4, c.p. Pertanto, il giudice non può applicare una pena determinata in violazione di tale divieto, essendo la stessa illegale. Il principio di diritto è volto a garantire la coerenza del sistema sanzionatorio e la proporzionalità della pena, impedendo che la recidiva reiterata, quale espressione di una maggiore colpevolezza e pericolosità sociale del reo, sia neutralizzata dall'applicazione di circostanze attenuanti, a tutela dell'esigenza di prevenzione generale e speciale. Tale divieto, di carattere generale e astratto, si applica indipendentemente dalle specifiche circostanze del caso concreto, al fine di assicurare uniformità e prevedibilità nell'applicazione della legge penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. DI CASOLA Carlo - Consigliere

Dott. ROSSI Agnello - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO GIP TRIBUNALE di BRESCIA;

nei confronti di:

1) MA. MA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 19/12/2006 GIP TRIBUNALE di BRESCIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARCANO DOMENICO;

lette le conclusioni del P.G. per l'annullamento della sentenza.

RITENUTO IN FATTO

che il Procuratore generale della …

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