Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23176 del 4 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:23176PEN

Massima

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Il divieto di ritenere prevalenti le circostanze attenuanti sulla recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale, previsto dall'art. 69, comma 4, c.p., trova applicazione anche quando il giudice, nell'ambito del proprio potere discrezionale, ritenga di non disporre l'aumento di pena per la recidivanza. Pertanto, la concessione di un'attenuante, come quella di cui all'art. 62, n. 4, c.p., non può essere ritenuta prevalente sulla recidiva reiterata, con la conseguenza che la pena deve essere determinata sulla base della pena prevista per il reato più grave, con l'unica riduzione per il rito premiale, senza poter effettuare un giudizio di equivalenza tra l'attenuante e l'aggravante. Tale principio, volto a garantire la proporzionalità e la coerenza del sistema sanzionatorio, si applica anche nel caso in cui l'accordo sulla pena tra le parti e la sua ratifica da parte del giudice abbiano previsto la prevalenza dell'attenuante sulla recidiva, in quanto tale determinazione è illegittima e comporta l'annullamento della sentenza per violazione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

VA. RA. , nato a (OMESSO);

PROCURATORE GENERALE presso la CORTE D'APPELLO DI GENOVA;

Avverso sentenza 21.8.2008 del Tribunale di La Spezia;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Viste le conclusioni del Procuratore Generale Dr. Guglielmo PASSACANTANDO, il quale ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso formulato dal VA. e lo accoglimento di quello del Procurator…

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