Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 22587 del 9 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:22587PEN

Massima

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Il vizio totale di mente, accertato con perizia nel giudizio di primo grado, comporta l'obbligo per il giudice di merito di fornire una motivazione adeguata e completa in ordine alla richiesta di assoluzione dell'imputato, non potendo tale questione essere disattesa senza violare il principio di cui all'art. 125, comma 3, c.p.p. Infatti, trattandosi di un tema decisivo ai fini della verifica della penale responsabilità dell'imputato, il giudice è tenuto a esaminare e valutare compiutamente le risultanze peritali, motivando in modo esauriente il proprio convincimento in ordine all'imputabilità o meno dell'imputato. L'omessa o insufficiente motivazione su tale aspetto determina l'annullamento della sentenza per vizio di motivazione, ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. e), c.p.p. Ciò in quanto il diritto di difesa dell'imputato, costituzionalmente garantito, impone al giudice di pronunciarsi in modo adeguato su tutte le questioni rilevanti per l'accertamento della responsabilità penale, senza poter trascurare o sottovalutare elementi di prova decisivi, come quelli emergenti da una perizia che accerti il vizio totale di mente. Il giudice di merito, pertanto, non può esimersi dal fornire una motivazione esaustiva e congrua in ordine alla richiesta di assoluzione per vizio totale di mente, dovendo valutare compiutamente le risultanze peritali e le argomentazioni difensive, al fine di verificare la sussistenza o meno delle condizioni per l'applicazione degli artt. 88 e 95 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA Rocco M. - Presidente

Dott. SAVINO Mariapia Gaetan - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - rel. Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2571/2010 Corte di appello di Catania del 9/5/2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RANALDI Alessandro;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Romano Giulio, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.
FATTO E DIRITTO
1. Con sentenza del 9.5.2014 la Corte di appello …

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