Il principio di libertà di iniziativa economica privata, sancito dall'art. 41 Cost., impone di interpretare la disciplina in materia di pianificazione urbanistica e commerciale in modo da consentirne lo svolgimento concreto, potendo essa essere limitata solo per gravi e preminenti motivi di interesse pubblico. Pertanto, l'insediamento di nuove strutture di vendita o l'ampliamento di quelle esistenti non può essere legittimamente negato sulla base della mancanza di previsioni pianificatorie, dovendo l'amministrazione comunale valutare ex novo, all'indomani dell'entrata in vigore delle norme liberalizzatrici, la sussistenza di motivi imperativi di interesse generale attinenti alla tutela di interessi pubblici, quali la salute, l'ambiente, l'ordine pubblico. Tuttavia, tale valutazione non comporta l'automatica autorizzazione dell'iniziativa commerciale, essendo comunque necessario il rispetto della pianificazione urbanistica vigente, salvo il caso in cui questa risulti incompatibile con i principi di liberalizzazione. In tale ipotesi, l'amministrazione è tenuta a riesaminare l'istanza alla luce dei nuovi principi, contemperando l'esigenza di concorrenzialità del sistema distributivo con l'equilibrio delle diverse forme distributive ed in particolare con la tutela delle piccole e medie imprese commerciali.