Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28845 del 20 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:28845PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di danneggiamento si prescrive in un termine di sette anni e mezzo dalla sua consumazione, indipendentemente dalla condanna o meno dell'imputato, in quanto la prescrizione rappresenta una causa di estinzione del reato che opera automaticamente per il decorso del tempo previsto dalla legge, senza che il giudice debba pronunciarsi sulla concessione di benefici come la non menzione della condanna, qualora il certificato penale non registri alcuna precedente condanna a carico dell'imputato. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la prescrizione del reato, quale causa di estinzione dello stesso, prevale sulla valutazione di eventuali circostanze attenuanti o benefici da concedere all'imputato, in quanto la prescrizione determina l'impossibilità di proseguire il procedimento penale indipendentemente dalla posizione dell'imputato. Pertanto, il giudice, una volta accertata la sussistenza della prescrizione, deve dichiarare l'estinzione del reato senza entrare nel merito della responsabilità dell'imputato o della concessione di benefici, essendo la prescrizione una causa di estinzione che opera automaticamente per il solo decorso del tempo previsto dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. CI. FR. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2836/2009 CORTE APPELLO di CATANIA, del 13/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENZO IANNELLI;

Letti gli atti, la sentenza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione del cons. Enzo Jannelli;

Udito il S. Procuratore generale, Giovanni Galati, che ha concluso per l&…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.