Consiglio di Stato sentenza n. 5319 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:5319SENT

Massima

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Il provvedimento di decadenza dalla concessione, emanato dall'autorità amministrativa concedente per l'asserito inadempimento della parte privata, costituisce un atto autoritativo idoneo a divenire inoppugnabile, che deve essere specificamente impugnato entro il termine di decadenza previsto, in quanto esercizio di un potere unilaterale di autotutela. La mancata tempestiva impugnazione di tale provvedimento di decadenza preclude la possibilità, nel successivo giudizio, di considerare ancora efficace l'originaria concessione, anche qualora il privato lamenti l'illegittimità delle contestazioni poste a fondamento della decadenza e deduca la sussistenza di diritti soggettivi. Ciò in quanto l'assenza di rapporti nei confronti di terzi e lo svolgimento di attività istituzionalmente demandate alla P.A. e traslate al privato, configurano la convenzione come un accordo sostitutivo di provvedimenti amministrativi, rientrante nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Pertanto, il mancato tempestivo impugnazione del provvedimento di decadenza determina l'inoppugnabilità dello stesso e la conseguente preclusione, nel successivo giudizio, di valutare la legittimità delle contestazioni che hanno condotto all'adozione di tale provvedimento, nonché l'eventuale sussistenza di diritti soggettivi in capo al privato. Il giudice amministrativo, in tali casi, non può entrare nel merito delle doglianze relative all'inadempimento contrattuale, essendo precluso l'esame della legittimità del provvedimento di decadenza non tempestivamente impugnato.

Sentenza completa

N. 00094/2005
REG.RIC.

N. 05319/2014REG.PROV.COLL.

N. 00094/2005 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

Sull’appello n. 94 del 2005, proposto dalla s.p.a. Fintecna (incorporante della s.p.a. Servizi Tecnici), rappresentata e difesa dagli avvocati Mario Sanino, Antonio Marotti, Roberto Volpi, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Mario Sanino in Roma, viale Parioli, n. 180;

contro

Il Comune di Arezzo, rappresentato e difeso dagli avvocati Roberta Ricciarini e Stefano Pasquini, con domicilio eletto presso la Segreteria della Quinta Sezione del Consiglio di Stato in Roma, piazza Capo di Ferro, n. 13;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. Toscana, Sez. II n. 2848/2004, resa tra le parti, concernente l’inadempimento di una convenzi…

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