Cassazione penale Sez. III sentenza n. 31431 del 11 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:31431PEN

Massima

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Il concorso nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti richiede la prova di un contributo causale, morale o materiale, consapevole e volontario alla realizzazione dell'illecito, che vada oltre la mera connivenza non punibile. La semplice consapevolezza della detenzione di droga da parte di un convivente non è sufficiente a integrare il concorso, essendo necessario che il contributo della persona sia effettivamente accertato sulla base di elementi probatori specifici e non di mere congetture. Il giudice di merito deve motivare in modo logico e coerente le ragioni per le quali ritiene provato il concorso, senza basarsi su argomentazioni illogiche o su mere ipotesi non verificate secondo le massime di esperienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ANDREAZZA Gastone - Presidente

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni F. - rel. Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/05/2017 della Corte di appello di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. REYNAUD ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso; udito il difensore dell'imputata (OMISSIS) che ha concluso chiedendo accogliersi il ricorso.…

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