Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26748 del 27 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:26748PEN

Massima

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Il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, di cui all'art. 483 c.p., sussiste qualora la dichiarazione falsa del privato, pur non essendo espressamente imposta da una norma giuridica, sia comunque idonea a produrre conseguenze giuridiche e sia incorporata in un atto redatto dal pubblico ufficiale, la cui non rispondenza al vero sia in grado di ledere la pubblica fede. Ciò in quanto non è necessario che l'atto pubblico nel quale la dichiarazione è stata recepita sia destinato per legge ad attestare la verità dei fatti dichiarati, essendo sufficiente che tale dichiarazione, frutto della libera scelta del suo autore, sia in grado di produrre effetti giuridici e sia contenuta in un atto ufficiale. Pertanto, integra il reato di cui all'art. 483 c.p. la falsa denuncia di smarrimento di un certificato di proprietà di un veicolo presentata alle autorità competenti, in quanto tale denuncia, pur non essendo espressamente imposta dalla legge, è comunque idonea a produrre conseguenze giuridiche, quali l'avvio del procedimento amministrativo per il rilascio di un duplicato del documento, e risulta incorporata in un atto pubblico redatto dal pubblico ufficiale ricevente, la cui non veridicità è idonea a ledere la pubblica fede.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CATENA Rossell - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Bologna emessa in data 22/05/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Catena Rossella;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Bologna confermava la sentenza del Tribunale di Bologna in co…

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