Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22922 del 28 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:22922PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La provocazione non può essere ritenuta una causa di non punibilità per il reato di minacce (art. 612 c.p.), ma al più una circostanza attenuante comune (art. 62 n. 2 c.p.) che può comportare una riduzione della pena in caso di condanna. Inoltre, per l'applicabilità della causa di giustificazione della legittima difesa (art. 52 c.p.) è necessario che siano presenti i presupposti essenziali, ovvero l'esistenza di un'aggressione ingiusta che costituisca un pericolo attuale di offesa e una reazione proporzionata e necessaria a neutralizzare tale pericolo. La mera reciprocità di comportamenti aggressivi non è sufficiente a integrare la legittima difesa, che deve essere adeguatamente motivata dal giudice con riferimento a tali presupposti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazi - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI BRESCIA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 77/2008 GIUDICE DI PACE di GRUMELLO DEL MONTE, del 25/07/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/01/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MICCOLI GRAZIA;

Il Procuratore Generale della Corte di Cassaz…

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